L’impianto fotovoltaico è un impianto per la produzione di energia elettrica mediante conversione diretta della radiazione solare, tramite l’effetto fotovoltaico.

  • Un impianto fotovoltaico è principalmente composto da:

  • Un insieme di pannelli fotovoltaici;

  • Uno o più inverter, ossia gruppi di conversione della corrente continua prodotta dai moduli in corrente alternata;

  • Un apposito contatore adibito alla misurazione dell’energia prodotta;

  • Altri componenti elettrici minori per la protezione e l’isolamento dell’impianto.

Un pannello fotovoltaico è uno speciale modulo che sfrutta l’energia naturalmente prodotta dal sole per produrre energia elettrica.

Si tratta di un pannello rettangolare composto di diversi moduli assemblati.

All’interno di ogni modulo si trovano delle celle fotovoltaiche in grado di trasformare la luce solare in energia.

Il pannello è in genere realizzato in silicio cristallino (vetro), ma la tecnologia sta studiando altri materiali e ulteriori possibilità per migliorarne ulteriormente l’efficienza.

Un inverter (termine della lingua inglese traducibile in italiano come invertitore),

in elettronica, è un apparato elettronico di ingresso/uscita in grado di convertire una corrente continua in ingresso in una corrente alternata (che usiamo abitualmente) in uscita.

Nella foto sotto si percepisce la dimensione, i dispositivi annessi e il posizionamento

Il contatore fotovoltaico è un misuratore che permette di conteggiare tutta l’energia prodotta dal proprio impianto. Si tratta del classico contatore che, anzichè misurare l’energia prelevata dalla rete, misura l’energia che passa tra i pannelli fotovoltaici ed il sistema elettrico domestico.

Il contatore fotovoltaico misura tutta l’energia prodotta dal proprio impianto, a prescindere dalla strada che poi intraprende.

Tutta l’energia prodotta può infatti andare direttamente verso le utenze domestiche, se c’è richiesta, oppure può andare verso delle batterie di accumulo, oppure può andare verso la rete elettrica esterna.

In questo caso l’energia passa da un ulteriore contatore: il contatore di scambio o “contatore bi-direzionale”. Il “contatore di scambio” fa due misurazioni: da un lato misura tutta l’energia immessa in rete, dall’altro lato misura tutti i kwh prelevati dalla rete (come tutti i classici contatori fino ad oggi utilizzati).

).

Le batterie per il fotovoltaico sono dei sistemi che permettono di immagazzinare l’energia fotovoltaica prodotta dall’impianto per poterla poi utilizzare nei momenti in cui l’impianto non produce energia, come ad esempio alla sera o di notte.

Le batterie e gli accumulatori vengono collegati all’impianto fotovoltaico e governati tramite dispositivi di gestione e di controllo che stabiliscono in modo intelligente quando consumare o accumulare l’energia prodotta.

Durante la giornata l’impianto fv produce energia elettrica sfruttando la luce del Sole. Parte dell’energia prodotta viene utilizzata, mentre un’altra parte viene accumulata nelle batterie. In caso di impianti grid-connected, cioè connessi alla rete elettrica, una porzione dell’energia accumulata e non utilizzata può anche essere immessa in rete (ed eventualmente pagata, dal GSE (Gestore Servizio Elettrico) nel caso dello scambio sul posto).

Nelle ore serali e notturne, quando i pannelli solari producono meno energia, è possibile utilizzare l’energia accumulata nelle batterie durante il giorno.

In sintesi le batterie per fotovoltaico consentono di accumulare e consumare in modo differito l’energia prodotta dall’impianto solare. Favoriscono quindi l’autoconsumo e l’autosufficienza energetica domestica, con conseguenti risparmi in bolletta.

Le dimensioni sono variabili, in base alla capacità di accumulo.

DIMENSIONAMENTO DELL’IMPIANTO

Per dimensionare un impianto fotovoltaico, ci sono dei semplici passi da seguire.

Controllare i consumi in fattura.

L’impianto fotovoltaico è come un pozzo d’acqua artificiale che va dimensionato in base alle esigenze della famiglia.

Ci sono due possibilità:

  • Dimensionamento per autoconsumo con scambio sul posto: Si calcolano le esigenze (consumi) nelle fasce diurne dove c’è sole F1 + F2, e si dividono per il coeficiente di irrraggiamento ( dato dall’inclinazione con cui i raggi solari irraggiano la superficie in una specifica zona). In questo semplice modo si otterranno i kWp necessari. Solitamente, si considerano alcune modifiche, (pompe di calore, cucine induzione.., si stimano un pò di kw in più rispetto al fabbisogno), soprattutto nel modo di consumare, spostando quanto piùpossibile nelle fasce diurne.

  • Dimensionamento con accumulatore: Nel caso in cui si decida di installare un impianto con accumulatore, si prenderanno in considerazione tutte le fasce di consumo per coprire il fabbisogno totale F1+F2+F3.

Considerare lo spazio necessario per l’installazione:

Ogni kWp di impianto, copre una superficie massima di 8mq, per tanto nel dimensionamento dovremo moltiplicare i Kwp necessari per 8mq in modo da dimensionare l’ingombro massimo. Attualmente ci sono dei pannelli più performanti che necessitano di meno spazio, il conteggio preciso verrà rilevato in fase di preventivazione e sopralluogo.

Partiamo con il dire che, l’istallazione dell’impianto non equivale all’annullamento della fattura elettrica, i costi di gestione del contatore, si pagheranno sempre, anche in caso di installazione dll’accumulatore di energia.

Dal momento dell’allaccio (entro 60 giorni dal fine lavori) dell’impianto alla rete elettrica (operazione effettuata da personale E-Distribuzione o gestore locale della rete), il nostro impianto inizierà a produrre  nelle fasce diurne, ma nel contempo, nelle stesse fasce, noi avremo dei consumi.

Premesso che, non tutte le stagioni sono ugualli, sia a livello di irraggiamento che a livello di ore luce, non è detto che si riesca a produrre nel mese X, una quantità di energia sufficiente al totale fabbisogno del giorno.

Per essere realisti, dobbiamo parlare sempre di medie sia di consumi che di produzione.

Da precisare che i pannelli non producono di notte, o se coperti esempio da neve

In ogni caso, se l’impianto è ben dimensionato, nell’arco dei dodici mesi, il conteggio effettuato in fase di proposizione e preventivazione dovrebbe essere rispettato.

Di seguito una simulazione di conteggi.

Supponiamo di consumare nelle fasce F1+F2 un totale di  8500 Kwh,  e di avere un coeficiente di irraggiamento di 1200, necessiteremo di, almeno, 7 kWp di fotovoltaico ( personalmente dimensionerei almeno  8kWp).

8 kWp producono (8kWp X 1200kWh)  9600kWh annui

Di questi sicuramente ne consumeremo  8500kWh per cui, autoconsumandoli non li pagheremo in fattura.Considerando un costo medio dell’energia ad oggi Marzo 2020 pari a 0,24€cen/kwh, verosimilmente possiamo stiamare un risparmio di. (8500kWh X 0,24€cent =2500€)

Rimarranno 1100kWh che saranno riimmessi in rete e ci verranno ripagati dal GSE, solitamente trimestralmente, a 0,10€cent. Per tanto 1100kWh X 0,10€cent = 110€

Attualmente lo Stato Italiano prevede una detrazione del 50% dell’investimento, dilazionata in dieci anni. Supponendo di aver pagato il nostro impianto circa 15.000€ ( valore casuale) potrò detrarne l’esatta metà 7500€ ossia 750€anno.

Sommando i tre valori , (750€ + 110€ + 2500€ = 3360€), otterremo il rientro dell’investimento che , nei primi anni andrà ad assorbire parte della spesa, ma dopo il punto di pareggio, si tramuterà in guadagno, ( non spendere è un modo per guadagnare).

Va da sè che, (15000€ / 3360€ = 4,5anni ), l’ammortamento dell’investimento sarà veloce (considerando che nei prossimi anni il costo energia possa aumentare, i tempi si accorciano ulteriormente), e che, vista la durata media di 25 anni con produzione fino all’80% dell’impianto, possiamo tranuillamente asserire che l’investimento risulta molto redditizio.

Chi installa un impianto fotovoltaico può richiedere la detrazione fiscale del 50% per ristrutturazione edilizia e usufruire dell’ IVA agevolata al 10%. Il tetto massimo di spesa è di 96.000 euro e la detrazione del 50% viene dilazionata in 10 anni e compensata o rimborsata in fase di dichiarazione dei redditi.

La detrazione fiscale del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica può essere richiesta nei seguenti casi:

  • installazione di un impianto solare termico

  • installazione di un impianto termodinamico

  • sostituzione del vecchio sistema di riscaldamento con pompa di calore o con caldaie ad alta efficienza corredate da valvole termostatiche.

Per accedere alle detrazioni fiscali è necessario presentare la scheda dell’intervento all’ENEA (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). Alcune aziende che installano impianti includono il disbrigo di questa pratica nel servizio di installazione. 

Inoltre è molto importante prestare attenzione alla modalità attraverso la quale si pagano i lavori di installazione. I pagamenti vanno effettuati attraverso il cosiddetto “bonifico parlante“, una tipologia di bonifico messa a disposizione da tutte le banche – comprese quelle online – e predisposta proprio per la richiesta delle detrazioni. 

È infine di fondamentale rilevanza controllare che nella ricevuta del bonifico compaia il codice fiscale della persona destinataria delle detrazioni fiscali, in caso contrario la richiesta delle detrazioni verrà rifiutata.

Le pratiche burocratiche da sbrigare in concomitanza con l’installazione di un impianto fotovoltaico domestico sono le seguenti: 

  • autorizzazione da parte del comune che ospita l’abitazione sulla quale andrà installato l’impianto

  • messa in sicurezza del cantiere e comunicazione al comune delle date di inizio e fine lavori

  • richiesta di connessione alla rete tramite il Distributore locale

  • registrazione al sito GSE e attivazione della convenzione per lo Scambio sul Posto (per cessione totale in assenza di un sistema di accumulo o parziale qualora presente)

  • registrazione presso Terna S.p.A. società che censisce e gestisce l’anagrafica unica degli impianti fotovoltaici nazionali

  • invio della scheda dell’intervento ad ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) per la richiesta delle detrazioni fiscali in vigore.

La maggior parte degli installatori che offrono un servizio completo “chiavi in mano” includono nel servizio il disbrigo – per conto del cliente – di tutte le pratiche burocratiche necessarie.

È il sistema che ha stabilito, dal 2005 al 2013, le norme per gli incentivi erogati sugli impianti fotovoltaici. Dal 2005 al 2013 c’è stato un percorso normativo, iniziato dal 1° Conto Energia (2005) fino al 5° e ultimo (2013), che aveva stabilizzato il sistema di incentivazione come segue con:

  • introduzione della tariffa autoconsumo (incentivava l’energia utilizzata per il proprio fabbisogno)

  • introduzione della tariffa omnicomprensiva (in base alla quale veniva rimborsata l’energia immessa in rete dall’utente e che includeva sia il valore dell’incentivo che quella dell’energia ceduta)

  • detrazioni fiscali al momento dell’acquisto.

Dal 6 agosto 2013 il sistema dei Conti Energia non è più in vigore, ma oltre al mantenimento delle detrazioni fiscali, sono state mantenute due principali forme di incentivazione da parte del GSE:

  1. Lo scambio sul posto (SSP), attraverso cui l’eccesso di energia prodotta (e non accumulata) non va disperso, ma venduto alla rete e pagato a prezzo di mercato.

  2. Incentivo per la produzione di energia rinnovabile: i KWh prelevati dalla rete, nella misura in cui corrispondono ai KWh prodotti dall’impianto solare, vengono venduti all’utente a un prezzo inferiore di quello di mercato, decurtato dagli oneri di sistema e da tasse.

Il vincolo paesaggistico è uno strumento giuridico previsto dalla legislazione italiana a favore di determinate aree geografiche ad alto tasso artistico e culturale.

Queste regole servono per evitare la proliferazione di edilizia selvaggia, mantenendo monitorate tutte le opere di manutenzione e di ampliamento degli immobili in queste aree particolari.

L’autorizzazione paesaggistica regola anche le opere di investimento in energie rinnovabili ed è rilasciata da enti sovraordinati (per esempio la Regione di appartenenza) su parere vincolante della Sovraintendenza ai beni paesaggistici ed ambientali.

Sono pratiche che in pacchetti chiavi in mano, vengono previste

L’impianto fotovoltaico è un impianto per la produzione di energia elettrica mediante conversione diretta della radiazione solare, tramite l’effetto fotovoltaico.

  • Un impianto fotovoltaico è principalmente composto da:

  • Un insieme di pannelli fotovoltaici;

  • Uno o più inverter, ossia gruppi di conversione della corrente continua prodotta dai moduli in corrente alternata;

  • Un apposito contatore adibito alla misurazione dell’energia prodotta;

  • Altri componenti elettrici minori per la protezione e l’isolamento dell’impianto.

Un pannello fotovoltaico è uno speciale modulo che sfrutta l’energia naturalmente prodotta dal sole per produrre energia elettrica.

Si tratta di un pannello rettangolare composto di diversi moduli assemblati.

All’interno di ogni modulo si trovano delle celle fotovoltaiche in grado di trasformare la luce solare in energia.

Il pannello è in genere realizzato in silicio cristallino (vetro), ma la tecnologia sta studiando altri materiali e ulteriori possibilità per migliorarne ulteriormente l’efficienza.

Un inverter (termine della lingua inglese traducibile in italiano come invertitore),

in elettronica, è un apparato elettronico di ingresso/uscita in grado di convertire una corrente continua in ingresso in una corrente alternata (che usiamo abitualmente) in uscita.

Nella foto sotto si percepisce la dimensione, i dispositivi annessi e il posizionamento

Il contatore fotovoltaico è un misuratore che permette di conteggiare tutta l’energia prodotta dal proprio impianto. Si tratta del classico contatore che, anzichè misurare l’energia prelevata dalla rete, misura l’energia che passa tra i pannelli fotovoltaici ed il sistema elettrico domestico.

Il contatore fotovoltaico misura tutta l’energia prodotta dal proprio impianto, a prescindere dalla strada che poi intraprende.

Tutta l’energia prodotta può infatti andare direttamente verso le utenze domestiche, se c’è richiesta, oppure può andare verso delle batterie di accumulo, oppure può andare verso la rete elettrica esterna.

In questo caso l’energia passa da un ulteriore contatore: il contatore di scambio o “contatore bi-direzionale”. Il “contatore di scambio” fa due misurazioni: da un lato misura tutta l’energia immessa in rete, dall’altro lato misura tutti i kwh prelevati dalla rete (come tutti i classici contatori fino ad oggi utilizzati).

).

Le batterie per il fotovoltaico sono dei sistemi che permettono di immagazzinare l’energia fotovoltaica prodotta dall’impianto per poterla poi utilizzare nei momenti in cui l’impianto non produce energia, come ad esempio alla sera o di notte.

Le batterie e gli accumulatori vengono collegati all’impianto fotovoltaico e governati tramite dispositivi di gestione e di controllo che stabiliscono in modo intelligente quando consumare o accumulare l’energia prodotta.

Durante la giornata l’impianto fv produce energia elettrica sfruttando la luce del Sole. Parte dell’energia prodotta viene utilizzata, mentre un’altra parte viene accumulata nelle batterie. In caso di impianti grid-connected, cioè connessi alla rete elettrica, una porzione dell’energia accumulata e non utilizzata può anche essere immessa in rete (ed eventualmente pagata, dal GSE (Gestore Servizio Elettrico) nel caso dello scambio sul posto).

Nelle ore serali e notturne, quando i pannelli solari producono meno energia, è possibile utilizzare l’energia accumulata nelle batterie durante il giorno.

In sintesi le batterie per fotovoltaico consentono di accumulare e consumare in modo differito l’energia prodotta dall’impianto solare. Favoriscono quindi l’autoconsumo e l’autosufficienza energetica domestica, con conseguenti risparmi in bolletta.

Le dimensioni sono variabili, in base alla capacità di accumulo.

DIMENSIONAMENTO DELL’IMPIANTO

Per dimensionare un impianto fotovoltaico, ci sono dei semplici passi da seguire.

Controllare i consumi in fattura.

L’impianto fotovoltaico è come un pozzo d’acqua artificiale che va dimensionato in base alle esigenze della famiglia.

Ci sono due possibilità:

  • Dimensionamento per autoconsumo con scambio sul posto: Si calcolano le esigenze (consumi) nelle fasce diurne dove c’è sole F1 + F2, e si dividono per il coeficiente di irrraggiamento ( dato dall’inclinazione con cui i raggi solari irraggiano la superficie in una specifica zona). In questo semplice modo si otterranno i kWp necessari. Solitamente, si considerano alcune modifiche, (pompe di calore, cucine induzione.., si stimano un pò di kw in più rispetto al fabbisogno), soprattutto nel modo di consumare, spostando quanto piùpossibile nelle fasce diurne.

  • Dimensionamento con accumulatore: Nel caso in cui si decida di installare un impianto con accumulatore, si prenderanno in considerazione tutte le fasce di consumo per coprire il fabbisogno totale F1+F2+F3.

Considerare lo spazio necessario per l’installazione:

Ogni kWp di impianto, copre una superficie massima di 8mq, per tanto nel dimensionamento dovremo moltiplicare i Kwp necessari per 8mq in modo da dimensionare l’ingombro massimo. Attualmente ci sono dei pannelli più performanti che necessitano di meno spazio, il conteggio preciso verrà rilevato in fase di preventivazione e sopralluogo.

Partiamo con il dire che, l’istallazione dell’impianto non equivale all’annullamento della fattura elettrica, i costi di gestione del contatore, si pagheranno sempre, anche in caso di installazione dll’accumulatore di energia.

Dal momento dell’allaccio (entro 60 giorni dal fine lavori) dell’impianto alla rete elettrica (operazione effettuata da personale E-Distribuzione o gestore locale della rete), il nostro impianto inizierà a produrre  nelle fasce diurne, ma nel contempo, nelle stesse fasce, noi avremo dei consumi.

Premesso che, non tutte le stagioni sono ugualli, sia a livello di irraggiamento che a livello di ore luce, non è detto che si riesca a produrre nel mese X, una quantità di energia sufficiente al totale fabbisogno del giorno.

Per essere realisti, dobbiamo parlare sempre di medie sia di consumi che di produzione.

Da precisare che i pannelli non producono di notte, o se coperti esempio da neve

In ogni caso, se l’impianto è ben dimensionato, nell’arco dei dodici mesi, il conteggio effettuato in fase di proposizione e preventivazione dovrebbe essere rispettato.

Di seguito una simulazione di conteggi.

Supponiamo di consumare nelle fasce F1+F2 un totale di  8500 Kwh,  e di avere un coeficiente di irraggiamento di 1200, necessiteremo di, almeno, 7 kWp di fotovoltaico ( personalmente dimensionerei almeno  8kWp).

8 kWp producono (8kWp X 1200kWh)  9600kWh annui

Di questi sicuramente ne consumeremo  8500kWh per cui, autoconsumandoli non li pagheremo in fattura.Considerando un costo medio dell’energia ad oggi Marzo 2020 pari a 0,24€cen/kwh, verosimilmente possiamo stiamare un risparmio di. (8500kWh X 0,24€cent =2500€)

Rimarranno 1100kWh che saranno riimmessi in rete e ci verranno ripagati dal GSE, solitamente trimestralmente, a 0,10€cent. Per tanto 1100kWh X 0,10€cent = 110€

Attualmente lo Stato Italiano prevede una detrazione del 50% dell’investimento, dilazionata in dieci anni. Supponendo di aver pagato il nostro impianto circa 15.000€ ( valore casuale) potrò detrarne l’esatta metà 7500€ ossia 750€anno.

Sommando i tre valori , (750€ + 110€ + 2500€ = 3360€), otterremo il rientro dell’investimento che , nei primi anni andrà ad assorbire parte della spesa, ma dopo il punto di pareggio, si tramuterà in guadagno, ( non spendere è un modo per guadagnare).

Va da sè che, (15000€ / 3360€ = 4,5anni ), l’ammortamento dell’investimento sarà veloce (considerando che nei prossimi anni il costo energia possa aumentare, i tempi si accorciano ulteriormente), e che, vista la durata media di 25 anni con produzione fino all’80% dell’impianto, possiamo tranuillamente asserire che l’investimento risulta molto redditizio.

Chi installa un impianto fotovoltaico può richiedere la detrazione fiscale del 50% per ristrutturazione edilizia e usufruire dell’ IVA agevolata al 10%. Il tetto massimo di spesa è di 96.000 euro e la detrazione del 50% viene dilazionata in 10 anni e compensata o rimborsata in fase di dichiarazione dei redditi.

La detrazione fiscale del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica può essere richiesta nei seguenti casi:

  • installazione di un impianto solare termico

  • installazione di un impianto termodinamico

  • sostituzione del vecchio sistema di riscaldamento con pompa di calore o con caldaie ad alta efficienza corredate da valvole termostatiche.

Per accedere alle detrazioni fiscali è necessario presentare la scheda dell’intervento all’ENEA (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). Alcune aziende che installano impianti includono il disbrigo di questa pratica nel servizio di installazione. 

Inoltre è molto importante prestare attenzione alla modalità attraverso la quale si pagano i lavori di installazione. I pagamenti vanno effettuati attraverso il cosiddetto “bonifico parlante“, una tipologia di bonifico messa a disposizione da tutte le banche – comprese quelle online – e predisposta proprio per la richiesta delle detrazioni. 

È infine di fondamentale rilevanza controllare che nella ricevuta del bonifico compaia il codice fiscale della persona destinataria delle detrazioni fiscali, in caso contrario la richiesta delle detrazioni verrà rifiutata.

Le pratiche burocratiche da sbrigare in concomitanza con l’installazione di un impianto fotovoltaico domestico sono le seguenti: 

  • autorizzazione da parte del comune che ospita l’abitazione sulla quale andrà installato l’impianto

  • messa in sicurezza del cantiere e comunicazione al comune delle date di inizio e fine lavori

  • richiesta di connessione alla rete tramite il Distributore locale

  • registrazione al sito GSE e attivazione della convenzione per lo Scambio sul Posto (per cessione totale in assenza di un sistema di accumulo o parziale qualora presente)

  • registrazione presso Terna S.p.A. società che censisce e gestisce l’anagrafica unica degli impianti fotovoltaici nazionali

  • invio della scheda dell’intervento ad ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) per la richiesta delle detrazioni fiscali in vigore.

La maggior parte degli installatori che offrono un servizio completo “chiavi in mano” includono nel servizio il disbrigo – per conto del cliente – di tutte le pratiche burocratiche necessarie.

È il sistema che ha stabilito, dal 2005 al 2013, le norme per gli incentivi erogati sugli impianti fotovoltaici. Dal 2005 al 2013 c’è stato un percorso normativo, iniziato dal 1° Conto Energia (2005) fino al 5° e ultimo (2013), che aveva stabilizzato il sistema di incentivazione come segue con:

  • introduzione della tariffa autoconsumo (incentivava l’energia utilizzata per il proprio fabbisogno)

  • introduzione della tariffa omnicomprensiva (in base alla quale veniva rimborsata l’energia immessa in rete dall’utente e che includeva sia il valore dell’incentivo che quella dell’energia ceduta)

  • detrazioni fiscali al momento dell’acquisto.

Dal 6 agosto 2013 il sistema dei Conti Energia non è più in vigore, ma oltre al mantenimento delle detrazioni fiscali, sono state mantenute due principali forme di incentivazione da parte del GSE:

  1. Lo scambio sul posto (SSP), attraverso cui l’eccesso di energia prodotta (e non accumulata) non va disperso, ma venduto alla rete e pagato a prezzo di mercato.

  2. Incentivo per la produzione di energia rinnovabile: i KWh prelevati dalla rete, nella misura in cui corrispondono ai KWh prodotti dall’impianto solare, vengono venduti all’utente a un prezzo inferiore di quello di mercato, decurtato dagli oneri di sistema e da tasse.

Il vincolo paesaggistico è uno strumento giuridico previsto dalla legislazione italiana a favore di determinate aree geografiche ad alto tasso artistico e culturale.

Queste regole servono per evitare la proliferazione di edilizia selvaggia, mantenendo monitorate tutte le opere di manutenzione e di ampliamento degli immobili in queste aree particolari.

L’autorizzazione paesaggistica regola anche le opere di investimento in energie rinnovabili ed è rilasciata da enti sovraordinati (per esempio la Regione di appartenenza) su parere vincolante della Sovraintendenza ai beni paesaggistici ed ambientali.

Sono pratiche che in pacchetti chiavi in mano, vengono previste